lunedì 12 novembre 2018
Omar Sarr è Campione Italiano Cinture Rosse 2018
Omar Sarr non è un tipo espansivo. Spesso e volentieri silenzioso, sempre sorridente e tranquillo, non lascia trasparire i suoi pensieri. Questa volta però ha un ottimo motivo per essere felice: ha conquistato il titolo italiano cinture rosse nella sua categoria, -63 ai Campionati Italiani di Ancona, tenutosi dal 9 all'11 novembre. Nato da genitori senegalesi nel 1993, è stato il primo bambino di origini africane a nascere a Borgomanero e da tre anni pratica l'arte marziale coreana con la Pro Vercelli Taekwondo. Quando non si allena lavora con il padre come giardiniere ed è la dimostrazione che il duro lavoro paga: «La gara è andata bene, è stata una bella esperienza e ho pensato solo di dare il massimo. Essere Campione Italiano è un bel titolo – racconta Sarr – ho iniziato a praticare perchè ho ho deciso di mettermi in forma. Mio cugino, anche lui atleta di taekwondo che ha vinto un sacco di titoli, mi ha proposto di iniziare. Poi ho conosciuto Davide Santinon, insomma ho tirato due calci e ho visto che ci stava! Dedico questa vittoria alla mia squadra che mi ha aiutato ad arrivare fin qua, soprattutto al mio compagno di sparring Fabio e ai miei coach». L'impresa di Omar Sarr ha portato anche un'altra soddisfazione in casa Pro Vercelli Taekwondo: il terzo posto nella classifica generale maschile senior. Così commenta il maestro Stefano Gardin: «Omar è un atleta con caratteristiche fisiche non comuni. Le sue armi sono la resistenza e la potenza, decisamente superiori agli atleti di pari livello. Inoltre dimostra sempre una costante dose di calma e umiltà nell'affrontare i combattimenti, ragione per cui riesce sempre a mantenere il sangue freddo fino alla fine. Considerando che è un atleta ancora giovane dal punto di vista agonistico, la sua maturazione tecnica e tattica può solo migliorare e raggiungere un livello superiore. La sua gara è stata il naturale punto di arrivo di una stagione in cui, tranne rare occasioni dettate da piccoli errori di preparazione e di tattica, ha letteralmente dominato le gare a cui ha partecipato. Anche questa volta è riuscito ad imporre il suo elevatissimo ritmo agli incontri, tanto da vincere la finale per ko tecnico ed abbandono dell'altro finalista. Gli avversari sono stati tutti a loro modo impegnativi, il livello era molto elevato, ed in alcune occasioni momentanei cali di lucidità e concentrazione di Omar hanno fatto temere il peggio! Ma alla fine, in ogni combattimento, le caratteristiche di straordinaria tenuta fisica e mentale gli hanno permesso di vincere con largo margine». Una grande soddisfazione per una società le cui competizioni sono iniziate sul finire degli anni 90. Tanti anni in cui ha partecipato a gare in tutta Europa con almeno tre se non quattro generazioni di atleti: «Arrivare dopo venti anni ancora sul podio e vincere un campionato nazionale è un'emozione fortissima, ma la vera emozione è tutta la strada che porta a questo punto, dal preparare l'atleta, al salire sul tappeto con lui, e alla fine applaudirlo mentre è sul podio. E' la passione di una vita che si materializza! - continua Gardin - la soddisfazione è quella di vedere l'impegno, la costanza e tutto il lavoro fatto nell'ultimo anno ripagati. Capire che la strada è quella giusta, soprattutto per Omar, che non dimentichiamo passa le giornate a lavorare duramente nell'attività di famiglia, e riesce sempre a trovare la voglia e la forza di fare un centinaio di km per venire in palestra. Ora il suo futuro è ricominciare da capo! Per il prossimo anno dovrà impegnarsi per passare al livello successivo e diventare cintura nera. A quel punto la difficoltà salirà ancora perché si confronterà con atleti sempre più forti. Ma ho fiducia nelle sue capacità, perché, come già detto, ha ancora altissimi margini per migliorare il suo livello tecnico e tattico e diventare ancora più completo». La soddisfazione del Maestro è aumentata con il terzo posto di società nella categoria senior maschile che «è stato del tutto inaspettato e quindi mi rende ancora più felice. Siamo una società piccola in rapporto ad altre realtà, e puntiamo sulla qualità, non certo sulla quantità. Questa coppa va quindi veramente alla società, intesa come tutte le persone che non si vedono, ma che si sono impegnate duramente affinché questo risultato arrivasse». La Pro Vercelli Taekwondo può vantare anche la partecipazione agli Italiani di un'altra atleta che per poco non è salita sul podio tra le -62, Silvia Valente: «Silvia ha un solo tassello del puzzle da mettere a posto, ma che è anche il più difficile da trovare! La fiducia in sé, la consapevolezza che le sue qualità fisiche e tecniche la possono portare ben oltre i risultati attuali. La gara purtroppo non l'ha vista fare risultato, perdendo con un'avversaria assolutamente alla sua portata, principalmente a causa di errori dettati da nervosismo. Ma sono certo che partecipare a gare di questo livello la porteranno ad acquisire maggior sicurezza e ad esprimere il suo reale potenziale».